MEN IN BLACK 2 (MEN IN BLACK 2) |
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di Barry Sonnenfeld, con Tommy Lee Jones, Will Smith, Rosario Dawson, Lara Flynn Boyle
(Stati Uniti, 2002)
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Gli alieni (versione cattivi, non quelli simpatici come E.T.) sono di ritorno. Ma i MIB, come nel primo episodio, vegliano sulla vecchia terra: dopo il successo del primo MEN IN BLACK non si trattava certamente di cambiare le carte in tavola. Cosi, sempre travestiti da Blues Brothers ma in effetti impeccabilmente agghindati in antracite Brook Brothers, il pazzariello Will Smith e il solo apparentemente più serioso Tommy Lee Jones continuano ad opporre il proprio professionale sense of humour alla pestifera ottusità degli Altri. Tutto piuttosto reazionario, come già si era notato nella prima, e più innovativa trasposizione delle strisce di Lowell Cunningham: ma che, forse, non è il caso di prendere troppo sul serio. Curiosamente condensato -in questi tempi di bulimia di immagini- in soli ottanta minuti, il film vive infatti, e si distrugge, delle proprie facezie. Una serie mozzafiato, quasi sconsiderata d'invenzioni digitali più o meno divertenti. E non sempre di primo pelo: con tutta una galleria di mostriciattoli di derivazione post- Guerre Stellari, addirittura citati come il funereo Darth Vader o l'adorabile robot R2-D2. Il ritmo è indiavolato, lo sforzo di stupire evidente, i nostri due fanno il loro mestiere, la fidanzatina nera Rosario Dawson è deliziosa, e ci si può lasciarsi andare al piacere di questa abboffata creativa tra il goliardico e l'iconoclasta. Ma, forse perché lo schema e la progressione sono identiche e prevedibili tutta questa carne sul fuoco finisce per sbollire in un fuoco d'artificio disarticolato: svitato, ma non proprio nel senso che intendevano gli autori.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
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